La DS19 Décapotable (questo il nome scelto da Citroën) fu svelata al mondo mercoledì 31 agosto 1960, quando la gamma 1961 fu mostrata alla stampa per la prima volta nell’elegante padiglione del Pré Catelan, il lussuoso ristorante nel parco del Bois de Boulogne, cuore verde di Parigi: accanto a tutta la gamma dei modelli “D”, c’erano due DS19 Décapotable, appena allestite da Chapron, il carrozziere di Levallois a cui era stata affidata la realizzazione, per conto di Citroën delle elegantissime versioni “usine” delle DS cabriolet, accanto a quella della DS19, arrivò presto la versione scoperta ID19. L’ultima DS Cabriolet Usine prodotta lasciò la fabbrica nel giugno del 1971, trovate tutta la storia sulla newsletter dello scorso marzo. Ma c’è un’altra DS, unica al mondo, ancora più particolare delle barocche e lussuose versioni ideate da Henri Chapron per i suoi facoltosi clienti: è la DS della Repubblica francese, una vettura blindata speciale per la Presidenza della Repubblica. Fu Charles De Gaulle in persona (all’epoca Presidente) a chiedere che fosse una DS.
La fase di design iniziò nel 1964, ma la scomparsa di Flaminio Bertoni avvenuta pochi mesi dopo e l’imminente arrivo di una nuova versione della DS19, più potente e robusta, fecero slittare la progettazione fino alla seconda metà del ‘65, quando fu presentata la nuova DS21, più adatta a sopportare il peso della imponente blindatura e della incredibile carrozzeria che avrebbe dovuto ricoprirla. La meccanica era quella della DS21 di serie, cui erano state aggiunte delle astuzie che consentivano alla “1-PR-75” (il numero di targa che le fu assegnato di diritto), di viaggiare a bassissima velocità anche per ore (indispensabile nelle parate) conservando la climatizzazione interna e senza che il motore si surriscaldasse. Le misure decisamente imponenti: con 6,35 metri di lunghezza e 2,13 metri di larghezza (un DS21 berlina di serie è lunga 4,8 per 1,8 metri di larghezza). Dentro c’era tutto il possibile, persino una “cassetta postale” che permetteva di scambiare messaggi tra i posti posteriori e l’aiutante di campo del Generale, seduto accanto all’autista.
L’auto fu consegnata nel 1968, ma il Generale non amò particolarmente la presidentielle e la utilizzò in totale tre sole volte, in occasioni ufficiali, preferendogli le classiche berline in versione prefecture con una speciale modifica che le rendeva delle atipiche cabriolet, privandole del padiglione del tetto in modo da consentire al Presidente De Gaulle di salutare la folla in parata.
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