Nella fascia più alta della gamma DS, negli anni ‘60, troviamo la versione Prestige pensata per chi ha un’auto con l’autista ma non tutti i facoltosi capitani d’industria che potevano permettersi tale mezzo desideravano essere “trasportati” fu così, che si pensò ad una DS altrettanto lussuosa ma che poteva essere guidata in autonomia, fu questa la fetta di mercato a per cui fu pensata la DS Pallas. La presentazione alla stampa avvenne nell’agosto del 1964, la nuova DS di lusso era lì e si chiamava DS19 Pallas (anno/modello 1965). Pallas è l’epiteto spesso abbinato alla divinità greca Atena, figlia di Zeus, la stessa Atena, per gli ateniesi, del resto, era semplicemente Θε, la Dea. Ed il cerchio si chiude. A parte l’alternatore più potente, la DS19 Pallas non differisce meccanicamente dalla DS19: le modifiche sono solo estetiche e di equipaggiamento. Esternamente, l’auto è più rifinita: ci sono bordi in acciaio inox lucido sopra e sotto le portiere, che terminano con codini sulla parte bassa dei parafanghi anteriori e su quella alta dei posteriori; questi ultimi, sono completamente sottolineati nel loro lato inferiore. Un bordo, sempre in acciaio inox, corre su tutta la fiancata. In acciaio satinato la copertura che riveste i longheroni inferiori e d’acciaio sono le cornici degli indicatori di direzione anteriori.  

L’incredibile classe della DS Pallas

I fari posteriori sono cromati dove quelli delle altre ID e DS sono neri. Completano la presentazione esterna i copricerchi specifici (detti “sombrero” per la somiglianza col copricapo messicano) e le cerniere del bagagliaio posteriore non più in alluminio ma in zamak2 cromato. La DS Pallas ha una selleria nettamente più rifinita delle altre versioni: bracciolo centrale più ampio, imbottitura del tetto più spessa, le alette parasole, fissate su specifici supporti cromati, sono ben più spesse e rivestite di skai grigio…

Anche i fianchetti posteriori hanno un’imbottitura diversa rispetto alle altre versioni. Le portiere sono completamente rivestite e sopra al pannello laterale la lamiera è coperta da skai chiaro (sempre sulle versioni con sedili in tessuto) con cuciture verticali. La maniglia interna, cromata, poggia su una piastra specifica che preserva i rivestimenti dal contatto con le mani dei passeggeri. Per la sola DS Pallas, arriva anche un nuovo colore: l’AC108, Gris Palladium, elegantissimo grigio metallizzato a cui è possibile abbinare il massimo del lusso: il prezioso interno in cuoio naturale, disponibile in opzione esclusivamente4 sulle DS19 Pallas di colore Gris Palladium. Il lusso costa: la DS19 Pallas che il pubblico ammira al Salone di Parigi dell’ottobre del 1964 costa (di base) 15.730 franchi, contro i 14.245 della DS19 “normale”, che d’ora in avanti si chiamerà “Confort”, come la ID, per distinguerla dalla sorella di lusso. La carriera della Pallas proseguì senza interruzioni sino al 24 aprile del 1975, data di produzione dell’ultima DS berlina, che era proprio una DS23 Iniezione elettronica… Pallas.

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