André Citroën non era solo un grande industriale, ma anche un genio della comunicazione. Nel 1921 affrontò uno dei più sentiti problemi degli automobilisti dell’epoca: l’orientamento. In Francia, le uniche indicazioni stradali erano costituite dalle pietre miliari lasciate dai Romani nel periodo in cui dominarono il continente, oltre a qualche colonna posta nei principali incroci nel corso dei secoli successivi, indicazioni comunque insufficienti in un Paese che stava scoprendo la libertà su quattro ruote con la possibilità, data proprio dalle catene di montaggio di André Citroën, di acquistare automobili a prezzi ragionevoli: l’auto non era più un oggetto di lusso, ma uno strumento di lavoro e per il tempo libero!
André Citroën prima fece stampare una guida stradale intitolata “l’attraversamento delle città”, con piantine semplificate di tutte le città di Francia, poi scrisse una lettera a tutte le prefetture e a tutti i sindaci di Francia, inviando loro un formulario da compilare: era necessario indicare quanti cartelli erano necessari e le diciture da stampare su ciascuno di essi. Nel giro di qualche giorno, le fabbriche Citroën avrebbero recapitato dei magnifici pannelli in acciaio smaltato in giallo su fondo blu, contenenti quanto richiesto ed una piccola scritta in basso: “Dono di Citroën”. Nel 1932, in Francia esistevano più centosessantacinquemila cartelli stradali Citroën, molti dei quali sono rimasti al loro posto sino alla metà degli anni ‘50, quando la segnaletica fu razionalizzata. Oggi sono importanti pezzi d’antiquariato, venduti ciascuno a diverse migliaia di euro nelle aste che trattano automobili ed oggetti correlati.
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