Le tappe più importanti della storia di Citroën
Impossibile parlare della storia della casa automobilistica Citroën senza ricordare la figura del suo eclettico fondatore: André-Gustave Citroën. André nasce il 5 febbraio 1878 a Parigi, ultimogenito di una famiglia di origini ebraiche che commercia in diamanti. Le attenzioni del piccolo di casa non sono rivolte alle pietre preziose ma piuttosto al cantiere della Tour Eiffel ed ai romanzi di Jules Verne: la tecnologia, il futurismo e le novità nel campo meccanico sono la sua grande passione tanto che si iscrive all’Ecole polytechnique dalla quale uscirà con il titolo di ingegnere e con in tasca un brevetto comprato in Polonia, durante una vacanza nell’aprile del 1900. É il brevetto per gli ingranaggi a cuspide, la cui doppia elica diverrà il marchio di fabbrica di tutte le sue future avventure industriali, di lì a pochi anni fonda le Acciaierie Citroën per la produzione di materiali edili, cantieri navali e – naturalmente – ingranaggi; nel 1908 il primo incontro con l’automobile: viene chiamato dai fratelli Mors a dirigere la loro fabbrica di auto di lusso e da competizione, che sta attraversando un momento di grave difficoltà. Il giovane ingegnere riorganizza la produzione e riporta rapidamente in attivo l’azienda.
Durante la Prima Guerra Mondiale la Francia richiama dal fronte i suoi industriali e chiede che le fabbriche vengono riconvertite per lo sforzo bellico: André Citroën con un modesto contributo statale e i prestiti di amici e parenti si fa assegnare un lotto di terreno in quai de Javel, sul lungosenna, dove sorge una fabbrica di varichina (tuttora esiste la marca “eau de javel” per la candeggina francese) che riconverte per la produzione di granate a cui applica i principi della catena di montaggio. Alla fine della guerra, la fabbrica di André Citroën avrà fornito all’esercito francese la bellezza di ventisei milioni di granate, indispensabili per vincere una guerra dove l’artiglieria era la principale arma in campo.
Finito il conflitto riconvertirà nuovamente la fabbrica alla produzione di automobili ma non veicoli di lusso o bolidi sportivi da personalizzare, bensì auto alla portata di molti e complete in tutto e per tutto, nasce così, nel maggio del 1919, la prima automobile Citroën: la Type A 10HP (sensibilmente meno costosa di ogni auto equivalente) fu esposta sugli Champs-Élysées, a Parigi, dove la gente si mise in coda per poterne comprare una.
Con la Type A, André fa qualcosa di inconsueto: acquista uno spazio sui principali giornali francesi per pubblicizzare le qualità della sua automobile, non solo, predilige l’ultima pagina dei quotidiani che fa stampare capovolta e col titolo “Le Citroën” come se fosse la copertina di una rivista e da questa pagina comunica tutte le novità riguardanti i suoi modelli e la sua azienda. É l’inizio della pubblicità “moderna” applicata all’automobile.
Nel 1921 è la volta della segnaletica stradale con cartelli grandi, stampati in acciaio, smaltati ed ovviamente a forma di Double Chevron, ne regala migliaia a tutti i comuni di Francia.
Non solo pubblicità: viene creata una vasta rete di Agenzie di vendita in tutta la Francia (più di 200 nel 1919 saranno già 5.000 nel 1925! ), si pensa al primo catalogo ricambi e alla fornitura degli stessi tramite le concessionarie, viene fondata la SOVAC una società che permette di comprare le vetture del Double Chevron a rate e verranno impiantati nuovi stabilimenti (a Bruxelles, Madrid, Ginevra) e aperte filiali in tutta Europa, compresa l’Italia: nel 1924 Citroën acquista da Nicola Romeo, quello dell’Alfa Romeo, un appezzamento di terreno nell’allora periferia di Milano, dove costruire la filiale italiana. A Londra, nel 1923 viene creata la Citroën Cars Limited e a Parigi, si inaugura la fabbrica di Saint-Charles per la lavorazione dei cambi di velocità; due anni dopo entreranno in funzione le fonderie di Clichy.
Nel 1925, in occasione dell’Esposizione Coloniale, André presenta la prima compagnia dei taxi con auto Citroën. Saranno in breve più di 5.000, dotati di radio di bordo per rispondere alle chiamate di una centrale operativa. Sempre nel 1925, André conquista la Dama di Ferro, grazie a 250.000 lampadine, collegate con 600 chilometri di filo elettrico, il nome CITROËN viene scritto sui quattro lati della Tour Eiffel ed è così grande che si dice possa essere visto a quaranta chilometri di distanza! Una trovata eccezionale che illuminerà la torre per più di un decennio. Ai successi commerciali e pubblicitari si aggiungono quelli di avventurose imprese: la 8HP, ribattezzata Rosalie, polverizza record su record, girando a cento orari per mesi sulla pista di Montlhéry, senza fermarsi per 300.000 km (sarà lo stesso André a dire basta, sventolando una bandiera a scacchi sul traguardo); la prima traversata del Sahara e le incredibili Crociere Nera, Gialla e Bianca che portano gli autocingolati Citroën ai quattro angoli del pianeta, tra Africa e Asia sino a Pechino e la visita di Charles Lindbergh, l’aviatore americano che per primo attraversò l’Atlantico da New York a Parigi, arrivando al campo del Bourget grazie ad una segnalazione luminosa unica al mondo: la scritta Citroën sulla Tour Eiffel.
1926 entra in attività la fabbrica di Bruxelles-Forest e quella di Slough in Inghilterra, a Colonia e Milano sono in funzione gli atelier di montaggio delle vetture, l’anno successivo, nella fabbrica di Gutenberg (periferia di Parigi) inizia la costruzione di cambi e motori.
All’inizio degli anni ‘30 le fabbriche Citroën impiegano 30.000 operai e hanno una capacità di produzione di mille vetture al giorno; vi sono 14 succursali in Francia e Nord Africa, una rete di 5.000 rivenditori (sempre in Francia) dieci società e quattro stabilimenti all’estero. I modelli prodotti si chiamano principalmente “Type B” e “Type C” sono accessoriati e dai molteplici allestimenti (dalla torpedo al furgoncino), monoscocca e tutte in acciaio.
Nel 1933 la fabbrica di quai de Javel, in soli cinque mesi, viene interamente demolita e ricostruita, luminosa e modernissima, non fermerà mai la sua produzione continuando a fornire 360 vetture al giorno durante tutto il periodo dei lavori. Nel 1934 viene lanciata la Traction Avant 7A, prima vettura iconica di Citroën, pensata da André Lefebvre e disegnata da Flaminio Bertoni.
André Citroën è il primo costruttore europeo ed il secondo al mondo, nonostante questo l’azienda si trova in difficoltà finanziarie e verrà acquistata dalla società dei pneumatici Michelin; nel 1935, il 3 luglio, André Citroën muore a causa di un male incurabile.
Alla guida dell’azienda troviamo Pierre Michelin che per far quadrare i conti riorganizza la produzione e licenzia 8.000 operai. Il successo della Traction Avant contribuisce a risanare le finanze insieme alla scelta del direttore generale: Perre-Jules Boulanger, che nel 1938 inizia la sua carriera in Citroën. Sarà lui il padre della 2CV e autore della famosa indicazione per il progetto TPV «desidero due sedie a sdraio, sotto un parapioggia, in grado di trasportare due contadini (col cappello in testa), un fiasco di vino, un paniere di uova ed un sacco di patate attraverso un campo arato senza rompere nemmeno un uovo». Nel 1939 viene presentato il primo prototipo del TUB (furgone di concezione moderna) e ben 250 prototipi di quella che diventerà la 2CV ma tutto si ferma a causa della Seconda Guerra Mondiale. Le fabbriche parigine del Double Chevron vengono pesantemente bombardate, stessa sorte tocca alla filiale italiana, a Milano, nel frattempo passata sotto il controllo del regime (Parigi ne acquisirà la proprietà solo negli anni ‘60!).
Con la fine del conflitto e la ricostruzione riparte anche la produzione Citroën con le Traction Avant 11 e nel 1948 il furgone Type H e la mitica 2CV (prodotta nella fabbrica di Levallois). Un altro progetto è in cantiere, quello della VGD (la futura DS), una vettura moderna anzi modernissima e in grado di rivoluzionare il concetto stesso di automobile, sarà la nuova ammiraglia e a crearla, a partire da un foglio bianco, la stessa squadra di Traction Avant e 2CV: il capo progetto André Lefebvre, il designer Flaminio Bertoni, il motorista Walter Becchia e Paul Magès, il genio della sospensione idropneumatica.
Nel 1952, a New York, viene fondata la Citroën Cars Corporation, la gamma 2CV si amplia con l’arrivo delle furgonette; l’anno successivo entra in attività il grande stabilimento bretone di Rennes -La Barre-Thomas e viene stretto un accordo tra Citroën e Panhard per l’unificazione della rete di vendita.
Nella fabbrica di Asnières si comincia ad allestire l’atelier che produrrà i componenti della sospensione idropneumatica con cui verrà equipaggiata (solo per il retrotreno e con comando nel bagagliaio) una delle ultime versioni della Traction la TA15SIX – H.
Al Salone di Parigi del 1955 viene presentata la DS19 ed è un successo indiscusso, a fare da madrina l’italianissima Gina Lollobrigida.
Inizia un altro periodo d’oro per l’immagine di Citroën. Grazie a Robert Delpire le pubblicità delle vetture del Double Chevron sono d’impatto, originali ed elegantissime, alla fine degli anni ‘50 sarà un altro uomo fondamentale per l’immagine di Citroën a dare un netto contributo: Jacques Wolgensinger a cui viene chiesto di creare da zero il reparto relazioni pubbliche e stampa, farà molto di più, ne sarà l’anima stessa, fino agli anni ‘90. Se DS primeggia tra le ammiraglie e nei rally, anche quelli più duri, a 2CV (e le sue derivate) sta il compito di ripercorrere le orme dei semicingolati degli anni ‘20: si apre l’epoca dei grandi raid con le bicilindriche in Africa, in Medio Oriente, ovunque la fantasia e l’ardire portino centinaia di giovani all’avventura e Citroën cavalca questo fenomeno organizzando vere e proprie spedizioni con decine di vetture. Il primo, a fare il giro del mondo in 2CV, uno studente di medicina, che diventerà poi un pubblicitario: Jacques Séguéla.
La gamma delle “piccole” si arricchisce di nuovi modelli dalla 2CV 4×4 detta Sahara alle AMI con il caratteristico profilo scolpito. Nel 1965 viene inaugurato il Centro Stile Citroën di Vélizy e si perfeziona la fusione con Panhard. 1967 la fabbrica inglese di Slough viene chiusa e l’anno successivo, in Francia, inizia la produzione della nuova bicilindrica, la Citroën Dyane. Nel 1968 Mehari (vettura in plastica e trasformista) è presentata al pubblico, nello stesso anno avviene una riorganizzazione di Citroën S.A. (che controlla i marchi Citroën, Panhard e Berliet): si stabilisce una collaborazione con l’italiana Maserati, un accordo con Total per studiare specifici oli lubrificanti e prende il via la cooperazione tra Citroën e Fiat con la nascita della holding Pardevi dove Michelin ha una partecipazione del 51% e Fiat del 49%. Nel 1969 entra in attività la fabbrica di Metz-Borny (in Lorena) e a Teheran, in Iran, si allestisce un atelier per il montaggio delle bicilindriche (2CV fourgonette, Dyane e Babybrousse); grazie agli accordi con Fiat nelle concessionarie Citroën di Francia, Belgio, Svizzera e Portogallo vengono vendute anche le Autobianchi così come in Italia Autobianchi espone la gamma del Double Chevron. Nasce CITER la catena di noleggio vetture gestita dalla società Transports Citroën.
1970: al Rally del Marocco cinque DS21 sono tra le sole sette vetture che tagliano il traguardo della durissima gara, le bicilindriche 2CV, Dyane e Mehari partono per il raid Parigi-Kaboul-Parigi, in gennaio viene presentato il prototipo della M35 con motore rotativo (realizzata in collaborazione con COMOTOR) e -in marzo- al Salone dell’Auto di Ginevra, sono presentate la coupé gran turismo SM (design e tecnica Citroën, motore Maserati) e “l’auto per famiglie” la media GS.
1972: accordo tra Citroën e le società Tomos e Iskra che da vita alla CIMOS società mista franco-jugoslava per la produzione di 2CV, Dyane, Ami 8 e GS nell’allora Jugoslavia; nasce a Johannesburg Citroën South Africa e dall’altro capo del mondo, in Islanda, la società Globus inizia ad importare i modelli Citroën.
Ad Argenton-sur-Creuse, nella Loira, si inaugura la prima prova del campionato 2CV CROSS.
1973: entra in attività lo stabilimento di Aulnay-sous-Bois destinato a sostituire quello di quai de Javel (ormai in piena città di Parigi); termina l’esperienza della holding Pardevi. Dopo il successo del raid Parigi-Kaboul-Parigi, Citroën organizza il Raid Afrique (8.000 km per 100 bicilindriche).
1974: Citroën lascia Michelin per essere assorbita da Peugeot, la nuova Citroën CX2000 fa il suo debutto al Salone dell’Auto di Parigi.
Nell’aprile del 1975 termina la produzione della Dea delle automobili, la Citroën DS; si interrompe anche la produzione della Citroën SM (e Maserati viene venduta) lo stabilimento di quai de Javel che ha prodotto dalla Type A alla Citroën DS viene chiuso, molti progetti vengono abbandonati, dall’elicottero a motore rotativo Wankel alla “super ammiraglia” ispirata da SM… CX viene dotata di motore diesel e del cambio C-Matic, riceve diversi premi: vettura dell’anno, premio della sicurezza e Award Style Auto.
1976: con l’acquisizione di Citroën, Peugeot crea il Gruppo PSA.
CX miete successi come sportiva nel Rally del Senegal e come ammiraglia con la lussuosa versione Prestige, le piccole di casa Citroën continuano a colorare le strade e si può ammirare la Mehari 4×4 dalla caratteristica ruota di scorta posta a vista sul cofano o la serie speciale di Dyane, la Caban; anche GS, con la Basalte (serie limitata a 1.800 pezzi) riceve una livrea grintosa, completamente nera con filetti rossi. Con la fine degli anni ‘70 arrivano alcuni nuovi (o rinnovati) modelli: le Acadiane (furgonette su base Dyane).