Tra le molte donne che hanno ricoperto ruoli di rilievo nella storia centenaria del marchio Citroën, un posto speciale spetta a Marlène Cotton, che diresse il servizio competizioni della Marca per un decennio, a partire dall’inizio degli anni ’70.

Una delle tante scuderie francesi che schieravano i piloti (all’epoca, quasi tutti dilettanti) era l’Écurie Paris, diretta da René Cotton, a sua volta pilota (professionista), in attività tra la prima parte degli anni ’50 e quel fatidico ’59, quando arrivò nono alla 24H di Le Mans. René Cotton venne avvicinato dai vertici del Double Chevron che gli chiesero di organizzare una vera squadra corse, fu così che l’Écurie Paris divenne il dipartimento sportivo di Citroën, passando dalla dimensione amatoriale a quella fucina di talenti che fu la scuderia del Double Chevron. L’anno successivo, a Biarritz, in occasione della premiazione del Tour de France Automobile 1960, René Cotton ebbe modo di conoscere una giovane ed affascinante pilota, biondissima ed amante delle corse e della velocità. Fu il classico colpo di fulmine: Marlène e René divennero marito e moglie meno di due anni dopo e collaboratori da subito. “Ci aspettavamo un’aiutante ed è arrivato un generale”, questo dissero piloti e meccanici della scuderia Citroën nel 1971, quando Marlène divenne la prima donna a dirigere il dipartimento competizioni di un grande costruttore, rispettata ed amata da tutti i suoi collaboratori che videro in lei la possibilità di portare avanti i progetti e -perché no?- i sogni di chi aveva costruito tutto questo, di chi era stato capace di circondarsi da piloti straordinari come Lucien Bianchi, Ogier, Waldegard, Trautmann, Toivonen e tanti altri che scrissero letteralmente la storia dei rally anche nei decenni successivi. Per non parlare di collaboratori quali Guy Frequelin e Jean Todt, che raccolsero il testimone di Marlène negli anni ’80 e ’90.

La squadra di Marlène Cotton continuò a macinare successi su tutti i tracciati, poi, nel ’75 la crisi economica e la fusione tra Citroën e Peugeot che diede vita al gruppo PSA bloccarono l’attività della squadra competizioni di Citroën, mentre Marlène, infaticabile, continuava a seguire i grandi raid di massa delle Bicilindriche, come la Parigi-Persepoli o l’incredibile Raid Afrique del ’73, ma anche attività come la Formule Bleue o il Pop Cross (da noi 2CV/Dyane Cross). Un ultimo, incredibile successo di Marlène Cotton arrivò nel 1977, quando riuscì a schierare sulla linea di partenza del Rally del Senegal (che si correva tra Senegal e Gambia) cinque CX, iscrivendone una per ciascuna delle categorie, portandole al traguardo… nei primi cinque posti assoluti e di categoria, ma questa è un’altra storia…