André Lefebvre, ex-pilota da corsa, progettista aeronautico, poi prestato al mondo dell’automobile, era un genio, un innovatore a ciclo continuo ed aveva un progetto per una nuova concezione di vettura: «noi abbiamo sempre sbagliato: le ruote anteriori sono quelle che devono imprimere il moto, in modo tale di dirigere la vettura nella direzione impostata dal conducente e non spingerla fuori strada con le ruote di dietro!».

André Lefebvre

«Giovanotto, la sua è un’idea fantastica: esattamente quello che volevo!”.

Era la fine di marzo del 1933 e più o meno andò così la conversazione tra “i due André” quando Citroën affidò a Lefebvre l’incarico di concretizzare il progetto, affidandogli i suoi migliori uomini: dallo stilista Flaminio Bertoni all’ingengere franco-brasiliano Robert Dimitri Sensaud de Lavaud che avrebbe dovuto dotare la nuova vettura addirittura di un moderno cambio automatico con convertitore di coppia. Mentre André Citroën demoliva e ricostruiva la sua fabbrica di quai de Javel per edificare quell’impianto-modello che tanto aveva sognato, la fantastica squadra di tecnici lavorava giorno e notte e in un tempo incredibilmente breve alla Traction (come fu ribattezzata la “7”) era pronta, anche se equipaggiata con un cambio meccanico tradizionale in luogo della prevista trasmissione automatica: il progetto di Sensaud de Lavaud era giusto e qualche prototipo anche funzionò, per alcuni chilometri, ma la metallurgia dell’epoca non offriva il necessario supporto tecnologico.

Flaminio Bertoni all’opera su un mokeup della Traction Avant

Il 23 marzo del 1934 un gruppo di concessionari ebbe la possibilità di vederne una. Era bassa: la trazione anteriore eliminava la necessità dell’albero di trasmissione e del differenziale al ponte posteriore. Filante: Lefebvre la voleva aerodinamica e Bertoni prese spunto dalle aggraziate forme di un cigno, un cigno nero incredibilmente bello. Essendo così bassa, rivoluzionava anche il modo di intendere l’automobile, non c’erano i predellini perché non si doveva più “salire in vettura”: era sufficiente accomodarsi a bordo, nelle grandi e comode poltrone di cui era dotata. La sospensione a barre di torsione garantiva comfort e tenuta di strada, l’aerodinamica le pemetteva di percorrere 13/14km con un litro e la faceva filare sui 100 orari. La vettura fu presentata ufficialmente il 18 aprile successivo ed erano previste tre motorizzazioni: 7, 11 e 22 (che era la potenza fiscale francese), a quattro e otto cilindri, anche se quest’ultima non entrò mai in produzione, più tardi rimpiazzata dalla “15” a sei cilindri.

La Traction Avant in versione berlina e cabriolet

La Traction Avant venne prodotta in quasi 760.000 esemplari, carrozzati, oltre che in forma di berlina, anche come limousine, familiale, coupé e roadster, queste ultime due disegnate da Jean Daninons, futuro fondatore della Facel Vega.