1938, Parigi, uffici Citroën, il Direttore Generale P. J. Boulanger descrive ai suoi tecnici come doveva essere fatta la Vettura a Grande Diffusione (VGD): lui immaginava due modelli che chiamò VGD 125 e VGD 135, indicando così la velocità massima di ciascuna delle versioni; non un’auto completamente nuova, ma una rivisitazione della Traction Avant. Boulanger chiese una carrozzeria più aerodinamica, un miglior comfort, meno peso (magari con un telaio tubolare e varie opzioni per il tetto, tra cui la tela) e un passo più lungo, a vantaggio delle caratteristiche stradali e dell’abitabilità. L’ingegnere capo André Lefebvre, aggiunse altri elementi al nuovo progetto: “il motore deve essere poco ingombrante, non deve occupare uno spazio maggiore rispetto a quello della ruota di scorta”. Così, già nel 1938, i progettisti Citroën lavoravano alla sistemazione trasversale del sei cilindri della Traction 15Six sotto al cofano della nuova VGD. Addirittura ipotizzano l’uso di un motore a tre cilindri disposti a stella, di chiara provenienza aeronautica.
Pierre Bercot collaboratore di Robert Puiseaux, uno dei “papà” della DS
Poi arriva la guerra e tutto si ferma. Arriviamo così al 1946 trovando Paul Magès (padre delle innovative sospensioni idro e non solo), alla Ferté Vidame, la pista prove di Citroën, che con i suoi collaboratori continua a lavorare sull’idropneumatica e i primi prototipi della VGD iniziano, discretamente, a girare sulla pista. Si tratta di veicoli dalla strana forma, disegnati da un progettista di nome Leclerc, che l’anno seguente lascerà Citroën per dedicarsi alla politica ed è qui che entra in scena Flaminio Bertoni nella definizione delle linee della nuova auto. Nel frattempo, un altro italiano è della partita: parliamo del motorista Walter Becchia, arrivato dalla Talbot per motorizzare la 2 CV (l’iconica piccola vettura lanciata nel 1948 e opera dello stesso team e dello stesso designer di VGD).
La 2 CV in versione preserie
Due anni dopo un altro grande cambio ai vertici con la morte di Boulanger e l’arrivo di Robert Puiseux che porta in squadra, a capo del personale Pierre Bercot il quale entra subito in sintonia con Lefebvre e consente quel salto in avanti che permette alla VGD di staccarsi da Traction Avant e ottenere uno stile tutto suo: non sarà più un restyling di Traction ma una nuova ammiraglia, siamo alla fine del 1950 e mancano poco meno di cinque anni all’arrivo della “Dea” DS su questa terra.
Uno dei primi sketch disegnato nel 1950
@2025 – Club DS Automobiles