Sono già passati venti anni dal lancio della C6: costruita sulla stessa piattaforma della C5, la C6 è nata con le carte in regola per affascinare gli appassionati della Marca del Double Chevron: la linea anzitutto, che riprendendo alcuni dei temi cari a Citroën in quegli anni (vedi C3 e C4) presentava un profilo che richiamava quello della CX con citazioni DS (vetri delle porte privi di cornice) ed un’abitabilità paragonabile a quella della XM. Una linea esterna coraggiosa, associata ad una plancia di bordo forse meno azzardata e lontana dall’originalità delle prime DS e delle CX. Lontana anche dalle linee della plancia del prototipo C6 Lignage, presentato nel 1999 al Salone di Ginevra e che pure ha ispirato l’architettura generale della vettura. Forse gli anni trascorsi tra C6 Lignage ed il lancio della C6 di serie sono stati troppi, forse l’auto non ha convinto del tutto i non-Citroënisti, sconcertati dalla linea esterna e neppure tutti i Citroënisti, che si aspettavano di più per quanto riguarda gli interni.
La Citroën C6 a Villa d’Este
Oppure lo stra-potere delle marche tedesche nel settore dell’alto di gamma è tale che oggi ha poco senso costruire un’ammiraglia che non abbia stampato sul cofano uno dei soliti marchi teutonici, fatto è che la C6 non ha avuto il successo che si meritava e la sua fabbricazione (effettuata in maniera semiartigianale nel reparto carrozzerie speciali a Rennes) è durata ufficialmente soltanto sette anni, per un totale di 23.384 esemplari costruiti. In Italia, C6 è arrivata in grande stile: una flotta di una decina di esemplari di preserie è arrivata giusto in tempo per accompagnare le star al Festival del Cinema di Venezia del 2005. Pochi giorni dopo, il nove settembre, due di queste vetture sono arrivate a Cernobbio nella spettacolare cornice di Villa Erba, la residenza che fu di Luchino Visconti, per essere viste per la prima volta dal pubblico degli appassionati e dai giornalisti invitati da Citroën ad assistere a Soirée DéeSse, lo spettacolo dedicato ai cinquant’anni della DS realizzato grazie alla documentazione dell’Archivio Storico Citroën italiano.
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